giovedì 7 maggio 2009

milano da (m)ungere



Dopo aver scritto questo post qui, nel quale mi facevo delle domande tipo "perchè al comune, alla regione e a tutti quelli lì sembra che noi cittadini stiamo antipatici?" o "perchè una birra che la settimana scorsa costava 5 euro oggi ne costa 8?" e chiudevo con "io ci sono cose che non me le spiego", oggi ho comprato il Corriere e, finalmente, ho trovato una riposta in questo articolo: "Discoteche: tangenti e festini per sfuggire ai controlli" (leggi: niente tangente tanti controlli)
Ora ho capito!
Questa città assomiglia sempre più ad un'ospedale geriatrico perchè è con quelli che si fanno i soldi!!
Vi ricordate "Mani pulite", Mario Chiesa, il Pio Albergo Trivulzio aka La Baggina?
Il meccanismo è un po' lo stesso, vecchio come milano e la mafia, in sostanza: paga il pizzo e ti proteggerò (da me).
A quanto pare in questo caso i protagonisti sono il presidente del Silb (associazione italiana imprese di intrattenimento e spettacolo) il ccv (commissione comunale di vigilanza) e il comandante della polizia locale di milano. Per capirci: questi sono quelli che decidono apertura o chiusura, quindi vita o morte, dei locali milanesi.
Niente male, un bel pool.
Pare che tale Rudy (che ha ricevuto un avviso di garanzia) sia contemporaneamente membro del ccv e presidente del silb. Cito dall'articolo: "Se ti iscrivevi al Silb, il suo sindacato, evitavi i controlli, altrimenti i vigili urbani sull’uscio diventavano la regola".
Ma non siamo venali. Non di solo euro vive l'uomo. Ci sono anche i festini!
"era normale, recita l’accusa, vincere le resistenze dei dipendenti pubblici a cui chiedevano favori invitandoli a festini nei night."
E' tutto chiaro.
I locali che chiudono, quelli coi cessi da epatite che restano aperti, le consumazioni a 8euro, i cambi di gestione, gli organizzatori che mollano colpo...

Ora, come nella settimana enigmistica, i puntini si uniscono.

...scusate, solo a me non stupisce per nulla questa scoperta?

2 commenti:

  1. "Le città nuove non sorgono dalle ceneri delle antiche, come l'araba fenice: coloro che fatalisticamente tendono ad accettare l'attuale stato di cose, scambiano per MODERNITA' la brutalità degli speculatori e l'arretratezza urbanistica dei pianificatori, e cedono alla violenza e alla stupidità. Ancora una volta è stata scelta la via facile: i pianificatori milanesi non sono urbanisti ma BECCAMORTI!"
    Queste bellissime e attuali parole sono state scritte nel 1953 da Antonio Cederna e riprese da Corrado Stajano nel suo nuovo libro su Milano chiamato guarda caso LA CITTA' DEGLI UNTORI. Che dire? Nulla è cambiato e gli untori sono ancora tra noi...

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  2. sei il mio detective preferito!vogliamo altre inchieste!!

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