domenica 24 maggio 2009

Bitte Update: promesse mantenute


Sia chiaro, le promesse mantenute sono le mie (vedi questo post qui), non le loro. Non che il Bitte non sia stato di parola, però insomma, io rendo conto solo del mio...
Detto questo ecco l'atteso attesissimo Updat-1 !
In questa settimana sono stata un paio di sere in quel di via Watt 37, immolandomi alla causa della promessa che debito è, per gli amatissssimi lettori di Grigiofumo.

Questo post, ad esempio, lo sto scrivendo al fresco del cortile del Bitte, che oltre ad avere "fiori, piante, alberi e nani da giardino in carne ed ossa" ha anche la WI-FI...grande, grandissssssssima cosa.
Bravi!

Partiamo con una doverosa comunicazione di servizio: la tessera all'arci (è la stessa per tutti gli arci italiani) è d'obbligo e non si può fare al momento. Se volete portavi avanti coi lavori potete farla direttamente online qui

Nel complesso: appena entrati la sensazione è rilassante e alcuni eccessi volutamente teatrali si sposano perfettamente con l'ambiente di un bel gusto minimalista, la scelta di proiettare senza audio classiconi anni b/n arreda senza risultare invasiva.

Per il resto, il posto sta ingranando, per cui per il momento posso solo scrivere di cene ed aperitivi, che in realtà saranno solo una minima parte dell'offerta dei mesi a venire, ma tant'è...

Aperitivo al Bitte:
Se hai più di 25 anni ti sei sicuramente già rotto il cazzo da un pezzo della deriva kitsch dei Navigli e l'affollamento caciarone con cui ci si scontra ogni volta che si tenta di andare a bere una birra.
Fare 500mt in più e arrivare al Bitte dove, seduti nel verde (che sarà anche sintetico, ma gestalticamente rincuora) la gente chiacchiera ascoltando un gruppetto jazz mette il buon umore da subito.
L'accoglienza è amichevole, la birra buona (attenzione, meglio andare al bancone e prendersela direttamente) e il buffet di ottima qualità.

Cenare al Bitte:
Cenare al Bitte può essere un'ottima scelta. Dimenticatevi però gli ARCI classici, le salamelle e la pasta al sugo barra ragù barra pesto innaffiate da caraffe di vino al malditesta.
Si mangia decisamente bene, si beve bene, si paga il giusto (facciamo una media di 15 per antipasto-primo-vino).
Carta con scelta onesta: tre tre tre tre tre tre.
Ovvero, tre antipasti, tre primi, tre secondi, tre dolci, tre vinibianchi, tre vinirossi.
C'è un'apprezzabile attenzione non ossessiva per vegani e vegetariani.

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