lunedì 20 aprile 2009

del com'è e del come non'è

Grigiofumo all'inizio si doveva chiamare in un altro modo.
Nè con lo Stato, nè con le PR, si doveva chiamare.
Oppure Queneau e il tempo libero, si doveva chiamare.
Poi insomma, si sa come vanno queste cose, alla fine il nome è cambiato.
Ma va bene lo stesso.
Anche Grigiofumo mi piace.
Rende l'idea.
Se vivi a Milano lo sai, che rende l'idea.

Per il resto, non ha nessuna pretesa, questo blog.
Che ora che l'ho fatto nascere quasi mi dispiace per lui, che lo vivo un po' come un bambino nato in una famiglia sfortunata, che pensi: io son contenta, che ci sei, però ora che ti vedo e già ti voglio un po' bene mi dispiace, per la vita di merda che ti aspetta.

Non so dirgli cosa lo aspetta.
Ci metterò un po' di cose, in ordine sparso, che io son nata per sparpagliare, è una vita che sparpaglio...

Ci sarà la rabbia per una città che potrebbe bruciare e invece fuma; la risata che ride e ride, ma non riesce a seppellire niente; le cose che dovrebbero indignare e quelle per cui si dovrebbe indagare; le parole inventate e le parole scontate; derrate di pensieri e pensieri a rate; problemi, giramenti di palle, sensazioni a pelle...

Ci sarà un po' del mio babbo, spero.
Di quel taciturno provinciale vestito a festa che lui sì, che l'avrebbe scritto bene un blog.
La superstar di Twitter, sarebbe stato.
Invece adesso è un viso con dentro due bocce azzurre, che sto delle ore a guardarle e mi aspetto, da un momento all'altro, di vederci nuotare dei pesci, in quelle bocce azzurre.

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